La Mia Storia

Faccio questo mestiere da quasi 25 anni.

La mia passione da ragazzo era tutta focalizzata sui cavalli: la loro bellezza, la magnificenza che trasmettevano, cosi come la sensibilità, mi ha sempre affascinato.

Mio padre ebbe l’esigenza di inserire in laboratorio altro personale, ed attraverso una strategia ben precisa, mi fece avvicinare al mondo del legno. Con il passare del tempo, ho scoperto di avere questa passione e più approfondivo e lavoravo in questo mondo, e più mi piaceva, capendo che alla genetica non si sfugge… era un qualcosa insito in me, che scorreva nelle mie vene.

Questa passione mi ha sempre spinto a saperne di più, a continuare quello che i miei avi hanno sempre fatto, da oltre 100 anni. Io rappresento la 5° generazione, i miei bisnonni e trisavoli lavoravano in America ed agli inizi del XX° secolo, precisamente in occasione del terremoto del 1908, l’Italia chiese aiuto alla manovalanza americana, al fine di risollevare le sorti dopo questo evento tragico. Il mio Bisnonno, partecipò alla ricostruzione, costruendo anche mobilia, trasferendosi poi in pianta stabile qui in Italia, esercitando questa meravigliosa professione, tramandata poi a mio nonno, a mio padre ed ora a me. Mio padre era un Architetto e svolgeva la professione di insegnante, ma nonostante questo non ha mai perso il contatto con il laboratorio, con la falegnameria, tanto da riprenderla in modo importante dopo il pensionamento, trasferendo tutto dal centro città a casa sua. In quell’occasione ho avuto modo di osservarlo da vicino, di seguirne ogni movimento e catturarne l’essenza, le prime curiosità.

Ho scoperto che le cose non era necessario che me le spiegassero: le vedevo una volta e le sentivo già mie, come se ci fosse un antico legame assopito, pronto per essere risvegliato. Sensazioni positive ed attitudini già presenti nel mio DNA, da prima ancora che nascessi.

I miei antenati si sono dedicati di più all’Ebanismo. Oltre alla costruzione delle case che all’epoca, realmente non erano chissà quali prodotti in termini qualitativi, dettati soprattutto dalle limitate tecniche dell’epoca, loro si sono specializzati maggiormente nella costruzione di mobilia, soprattutto particolare e ricercata, riuscendo a fabbricare dei prodotti richiesti in tutto il mondo.

Il mio è stato un percorso inverso: partendo da ciò che mio padre mi ha insegnato, ovvero l’arredamento, la mobilia, ho poi indirizzato il mio percorso professionale verso la costruzione delle case, proprio come un richiamo, avendo una visione ben chiara di un “Focolare domestico”.

La casa intesa proprio come Focolare, non qualcosa di freddo, di asettico, di neutro, ma invece come un luogo di incontro, di unione, che trasmetta queste sensazioni prima ancora di varcarne la soglia.